Nel L’ AUSL di Bologna (Area Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) in collaborazione con SNOP (società nazionale operatori prevenzione), ha organizzato un incontro dove si è parlato della prevenzione del rischio da incidente stradale.
Il comparto degli autocarri/motocarri “rappresenta il 9% circa dell’intero parco veicolare italiano (oltre 4 milioni di mezzi), ed è il settore che nell’ultimo decennio ha incrementato di più il numero dei mezzi circolanti.
Nel corso degli anni sono cresciuti gli infortuni su strada che coinvolgono i lavoratori professionali ed in itinere.
Infatti le vittime sulla strada rappresentano il 55,8% degli infortuni mortali sul lavoro (secondo i dati Inail 2009 su 1050 infortuni sul lavoro mortali, 586 sono infortuni stradali mortali).
Riportiamo qualche dato sulle cause d’incidentalità.
“il 91,7% degli incidenti stradali che vedono coinvolti TIR sono riconducibili al comportamento errato dei conducenti dei veicoli. Di questi, il 50% degli incidenti monitorati sono attribuibili interamente al conducente del mezzo pesante;
stanchezza, colpi di sonno, l’inosservanza delle regole del codice stradale, l’alta velocità, le distrazioni alla guida, sono le cause principali di incidentalità;
l’indagine a campione dimostra che il 43,6% dei sinistri sono avvenuti per tamponamenti, cambio corsia e per l’investimento del pedone, tutti elementi che di fatto possono essere ricondotti ad una mancata attenzione del guidatore;
il 40,6% degli incidenti si sono verificati per l’inosservanza delle regole in prossimità degli incroci o i sorpassi inadeguati: ancora una volta, quindi, a comportamenti scorretti del conducente”.
Oltre ai danni derivanti dagli infortuni è necessario valutare anche i costi derivanti dai comportamenti scorretti del conducente. Parliamo di costi della non sicurezza scindibili in costi diretti e costi indiretti.
I costi diretti sono riconducibili a tempo perso per il recupero del mezzo; formazione per il personale sostitutivo; ore di straordinario; perdita o danneggiamento del carico; danni ai veicoli; aumento del premio assicurativo INAIL e RCA.
I costi indiretti possono essere identificati in danno di immagine; calo di produttività del personale; tempo speso dal personale e dal SPP a seguito dell’infortunio; possibile ritardo della consegna.
In base a questa analisi investire in sicurezza premia perché implica una riduzione della frequenza dei sinistri che si traduce in un minore costo per l’azienda: è stato stimato che per ciascun veicolo che non incorre in incidenti nell’arco di un anno vi è un risparmio di 5.430 €.
E’ stato stilato un elenco dei principali comportamenti a rischio da valutare:
uso-abuso di sostanze ad azione psicotropa: farmaci, droghe, alcol ( stato di vigilanza, prontezza di riflessi, capacità di giudizio, stato di coscienza, percezioni sensoriali, coordinazione dei movimenti, percezione del rischio, tono e forza muscolare);
alimentazione inappropriata;
utilizzo di apparecchiature di comunicazione (cellulari e similari).
In merito al fattore umano è necessario tener conto anche degli orari di lavoro e tempi di riposo:
“organizzazione del lavoro e percezione della fatica: guida per un elevato numero di ore, scarso riposo, elevata velocità di trasporto, guida tra le 2 e le 5 del mattino, prolungate attese in porti o dogane”. Con riferimento a “affaticamento visivo in particolare in caso di guida notturna” e “affaticamento per prolungata posizione degli arti a ginocchia flesse durante la guida”;
“sonnolenza e disturbi del sonno: privazione di sonno, colpo di sonno, insonnia, lavoro intervallato, lavoro a turni etc”.
Non ultimo lo stress correlato alla guida:
stress psicofisico dovuto alla guida in condizioni di traffico eccessivo;
stress psicofisico dovuto a orari e ritmi di lavoro eccessivi;
stress psicofisico dovuto alla variazione continua di orari dei pasti e del sonno;
stress psicofisico dovuto al rumore (urbano, quello del mezzo, della radio e dei motorini diesel per refrigeramento)”.
E’ fondamentale considerare e rispettare le verifiche e manutenzioni dei mezzi:
manutenzione periodica autonoma o presso officine con tempi definiti dalle case costruttrici;
controlli preventivi prima della partenza: DPI, pacchetto medicazione, funzionamento dispositivi veicolo, luci, gomme, presenza catene, dispositivi di bloccaggio, ecc..;
segnalazione anomalie, problemi procedurali: profilo di gestione nel tempo dei fattori di rischio e delle variabilità operative.
Per concludere è opportuno formare gli autisti sulla gestione delle emergenze su strada:
procedure in caso di incidente stradale: comportamenti (fermarsi, cercare di liberare la carreggiata o segnalare l’ingombro verificare la presenza di feriti, contattare l’ente gestore della strada e/o la polizia stradale), formazione primo soccorso, dotazioni di sicurezza (giubbino retroriflettente ad alta visibilità, dispositivi di comunicazione,…);
gestione dei guasti: regole di posizionamento e segnalazione del veicolo, procedure di intervento autonome o delegate (sostituzione pneumatici in proprio o tramite ditta specializzata).
M.D.