Il cadmio è classificato come sostanza cancerogena ed è tossico anche per l’ambiente acquatico. Negli anni passati veniva utilizzato come colorante o stabilizzante in alcuni articoli di plastica. Nell’Unione Europea l’uso del cadmio è stato vietato in diversi articoli di plastica già nel 1992, ma era ancora consentito in alcuni tipi di PVC rigido, poiché in quel momento sul mercato non erano disponibili alternative.
Dal 1° gennaio 2012 sarà vietato utilizzare il cadmio negli articoli di gioielleria, nella plastica e nelle bacchette per brasatura. Questa decisione è stata presa a seguito del reperimento di livelli elevati di cadmio in alcuni articoli di gioielleria, soprattutto nelle minuterie importate. I consumatori, compresi i bambini, potevano essere esposti al cadmio attraverso il contatto con la cute o con la lingua. Il nuovo regolamento, che sarà adottato come modifica nel regolamento REACH (nell’allegato XVII del regolamento REACH n. 1907/2006), ne vieta l’uso in tutti i tipi di articoli di gioielleria, ad eccezione dei gioielli antichi. Il divieto riguarda anche il cadmio presente in tutte le plastiche e nelle bacchette per brasatura utilizzate per unire materiali dissimili in quanto, se inalati, i fumi liberati durante questo processo sono molto pericolosi.
Il divieto sull’uso del cadmio nei prodotti sopra riportati proteggerà i consumatori e recherà benefici all’ambiente, perché l’assenza di cadmio nella plastica contribuirà a ridurre l’inquinamento.
La nuova legislazione infatti, oltre a vietare l’uso del cadmio in tutti i prodotti di plastica, incoraggia il recupero dei rifiuti di PVC utilizzati in diversi prodotti da costruzione. Dato che il PVC è un materiale utile che può essere recuperato più volte, la nuova legislazione consente di riutilizzare il PVC recuperato che contiene quantità minime di cadmio in un numero limitato di prodotti da costruzione, senza pericoli per il pubblico o per l’ambiente.
M.D.