Il Dipartimento politiche antidroga ha approntato un provvedimento, che andrà presto in Conferenza Stato-Regioni per un’intesa, secondo cui anche medici, infermieri e ostetriche dovranno sottoporsi ai test anti-droga già previsti per alcune categorie a rischio quali ad esempio utilizzatori di carrelli elevatori, autotrasportatori, lavoratori edili in altezza, utilizzatori di macchine movimento terra, piloti, controllori di volo etc… Gli interessati dal provvedimento saranno quindi medici e personale sanitario a contatto con i pazienti ma si sta valutando anche l’ipotesi di inserire la categoria degli insegnanti di ogni ordine e grado.
In pratica si vuole uniformare l’attuale elenco delle categorie lavorative considerate “a rischio” che devono effettuare periodici controlli sul consumo di alcol con l’elenco delle categorie che già ora vengono sottoposte a periodici controlli antidroga.
Il provvedimento, che per ora non è operativo, fa seguito alle polemiche suscitate dalla vicenda di un medico napoletano che avrebbe esercitato la professione sotto l’effetto di stupefacenti e ad un direttore sanitario in puglia che, dopo numerose denunce anonime, aveva fatto affiggere in bacheca una circolare in cui si invitavano “medici e infermieri a non far uso di sostanze stupefacenti durante gli orari di servizio”.
Già nel 2007, anno di uscita della lista delle categorie a rischio che devono sottoporsi obbligatoriamente al test antidroga periodico, il governo annunciò che nella lista dovevano essere inseriti anche i medici, gli infermieri e le ostetriche. Ma finora ad ora non si era dato corso alla decisione.
M.D.