domenica 1 agosto 2010

Edili: Durc e lavoro part time

Tra le novità introdotte dal nuovo contratto nazionale degli edili, quella più evidente ed importante, in una prospettiva di lotta al lavoro nero, è il mancato rilascio del Durc (documento unico di regolarità contributiva, che attesta il pagamento da parte dell’impresa di tutti gli oneri nei confronti di Inps, Inail e Cassa edile) alle imprese che superano il limite del 3% di lavoratori part-time sul totale dei rapporti di lavoro. E oggi senza il DURC non si può più lavorare né negli appalti pubblici che in quelli privati.

Il motivo di questa decisione è che l’abuso del part-time era diventata una modalità più praticate di lavoro nero. Da un’indagine su quattordici tra le più grandi provincie italiane risulta che sono molte a superare il tetto del 3% dei lavoratori part-time già fissato dal precedente contratto al quale non era stata fissata alcuna sanzione.

Manca ancora una circolare della Commissione nazionale casse edili per attuare questa norma contrattuale.

Resta in ogni caso consentita alle imprese la possibilità di impiegare almeno uno operaio a tempo parziale, laddove non ecceda il 30% degli operai a tempo pieno dipendenti dell’impresa. I contratti a tempo parziale eccedenti le percentuali sopra riportate impediscono il rilascio del DURC all’impresa richiedente a decorrere dalla data della delibera attuativa della CNCE che obbliga l’adozione di tale criterio da parte di tutte le Casse Edili partecipanti al sistema della CNCE stessa.

Dal computo delle predette percentuali sono esclusi i rapporti a tempo parziale che sono stati stipulati a richiesta del lavoratore, per motivi personali o familiari prima della stipula del presente CCNL. La sussistenza di questi requisiti deve essere certificata per iscritto dalla R.S.U. alla Cassa Edile

M.D.