E’ noto che l’uso di bevande alcoliche rappresenta un’abitudine largamente diffusa in Italia. Il problema nasce dal fatto che il consumo di alcol oggi non è più contestualizzato ai pasti ma attuato in situazioni e contesti in cui l’alcol rappresenta una “sostanza disinibente, euforizzante, da abusare”. Si stima in particolare che in Italia siano circa 5 milioni i consumatori a rischio in età lavorativa e dunque problema alcol/lavoro deve diventare un argomento sensibile nelle politiche sanitarie, sociali, aziendali per la sicurezza nei posti di lavoro.
Per favorire la prevenzione nei luoghi di lavoro e affrontare il delicato tema dei rischi lavorativi dovuti al consumo di alcol è stato pubblicato sul sito della Regione Lazio un documento dove sono analizzate le diverse problematiche.
L’opuscolo intende dare risposte ad una “serie di domande che interessano l’insieme delle figure della prevenzione in ambito aziendale, in materia di rispetto del divieto di somministrazione e assunzione di bevande alcoliche sul lavoro, previsto dalla L. 125/2001, per quelle mansioni ad elevato rischio per la sicurezza dei lavoratori e l’incolumità di terzi, indicate nell’elenco allegato all’Intesa della Conferenza Stato-Regioni del 16 marzo 2006”.
Si sottolinea l’importanza che, accanto alla attività di sorveglianza sanitaria, siano sviluppati sia interventi di promozione della salute da parte del Medico competente, sia di attivazione di politiche aziendali condivise.
Viene data anche risposta al seguente quesito: è consentito assumere sostanze alcoliche sul lavoro?
Vi sono delle mansioni per le quali è vietato assumere bevande alcoliche. Si tratta di attività lavorative ad elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi. Ai lavoratori che svolgono tali attività è consentito bere alcolici al di fuori dell’orario di lavoro, ma il loro tasso di alcol nel sangue durante il lavoro deve risultare pari a ‘zero’. Le molteplici attività, ritenute ad elevato rischio, riguardano i seguenti ambiti lavorativi: l’espletamento di alcuni lavori pericolosi per i quali sia richiesto un certificato di abilitazione; gli impianti a rischio di incidente rilevante; i lavori in particolari ambienti confinati (vasche, serbatoi, etc.); le mansioni sanitarie; le attività di insegnamento; le mansioni che comportano il porto d’armi; le mansioni inerenti attività di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo e aereo); la produzione e vendita di esplosivi; l’edilizia e le costruzioni; i forni di fusione; le sostanze esplosive ed infiammabili; gli impianti nucleari; le cave e miniere”.
Per le altre mansioni l’assunzione di bevande alcoliche sul lavoro costituisce un rischio aggiuntivo di tipo comportamentale. Occorre essere consapevoli che aumenta i rischi per la propria salute e spesso anche per quella degli altri, per cui è sempre meglio non bere durante lo svolgimento di qualsiasi lavoro..
Quando sia necessario garantire il divieto di somministrazione, le bevande alcoliche devono essere eliminate dalle mense, dai bar e dai distributori automatici aziendali. L’azienda deve fornire adeguata informazione/formazione ai lavoratori.
M.D.